più teglie più taglie – aggiornamento status 24-25-26 (i tre giorni della morte)

(sempre in ordine sparso, coi ricordi confusi dall’abuso di citrosodina)
fusilli con gamberi calamari pesce spada e pomodorino, dentice al forno con
pomodorini e capperi, pastiera, panettone artigianale, quiche con peperoni
zucchine cipolle e salsiccia, lasagne al forno, arrosto con piselli,
peperoni in padella, torta di ricotta, torroncini, cioccolatini
artigianali, pasta coi broccoli, capretto arrosto con patate, spaccatelli
con gamberetti e uova di pesce san pietro, astice gratinato, cassata fatta
in casa, passito, fernet, grappa al miele, rum al miele. ah, e pizza e pane
fatti in casa col lievito naturale eccetera.

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più teglie più taglie – aggiornamento dell’antivigilia

(in ordine sparso da inizio campagna fino ad ora)
polpette al sugo con patate, triglie fritte, pasta col sugo delle triglie, bobbia, cannolo di ricotta, ricotta, grappa al miele, torroncini.

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countdown natalizio, postazione #1

ed eccoci alle numero uno. come non potervi risparmiare le canzoni che ogni natale mi ossessionano.

Last Christmas, che è per me l’inizio ufficiale delle feste. quando inizio a canticchiarla, dal nulla, so che è arrivato Natale. fosse anche il 28 novembre. tripudio di lucette e maglioncini, palle di neve, cene tra amici, pettinature cotonate, spalline. la quintessenza delle feste per come le conosciamo. meches comprese.

pari merito e ugualmente fondamentale nella costruzione dello spirito del natale, troviamo il classico natalizio per eccellenza: “vorrei cantare insieme a voi in magica armonia”. pessima qualità della pellicola fin dagli anni ’70, hippies capelloni con candele in mano, il tizio con la maglia da football americano. ci ho messo anni a capire che il labiale non era in italiano.

ed infine una splendida novità, che visti i gusti musicali di chi scrive non poteva mancare. la canzone di Natale di Lady Gaga. merry xmas ullallà. (“my christmas tree is delicious”)

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countdown natalizio, postazione #2

per il numero due una mega-madeleine anni 90, che ormai sono tornati ufficialmente. mi ricordo ancora quando sono andata da messaggerie musicali, a via del corso, a comprare il “pacco di natale”. sono passati sedici anni, e ancora nessuno ha saputo descrivere meglio quella fastidiosa sensazione natalizia: “sono già due mesi che sento odore di mandarino e di aghi di pino e ne ho la nausea, pubblicità del panettone senza pausa, assediato da nevicate di mandorlato”. articolo 31, al meglio della loro forma.

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countdown natalizio, postazione #3

questo spot non è nuovo, ma non l’avevo mai visto. e metterlo in programmazione adesso m’è sembrato geniale. ma giusto perché il Natale, insomma, si sa, è fatto pe’ magnà.

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countdown natalizio, postazione #4

alla postazione quattro, come tutti gli anni, troviamo gli immancabili Barilloni. Mosca e Paul Newman. perché una tradizione è una tradizione.

“Barilla Mosca” ha tutto. la neve, la battaglia di palle di neve, i giovani sposi innamorati probabilmente in viaggio di nozze, la guardia della piazza rossa che scatta loro la foto, la gita in slitta, i soliti italiani tamarri che al ristorante a Mosca pretendono la pasta, e il maitre del ristorante che, per onorarli, fa suonare “la pasta Barilla” con le balalaike ai musicisti in sala. me-ra-vi-glio-so.

vabbè, su quest’ultimo c’è poco da dire, anche perché l’avrò citato, sotto natale, almeno altre tre volte.

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countdown natalizio, postazione #5

del Natale prendo solo il meglio, aspettando di avere pargoli per fare la foto di famiglia accanto all’albero, come gli Obama. quindi dico sì ai maglioncini rossi e bianchi, alle cose sbrilluccicanti, alle canzoncine ossessive e mielose, al pandoro, alle teglie di qualunque cosa, all’idea di non riuscire a digerire mai più, alle litigate, alla noia. il Natale è questo, è come un parente antipatico, non lo sopporti, sei costretto a frequentarlo, e finisci ad affezionarti tuo malgrado, insomma alla fine gli vuoi anche un po’ bene, e non vederlo ti mancherebbe. (come quell’anno orribile in cui ‘per colpa di un’indigestione – ah! ah! ah! – non ho potuto mangiare il 24 sera e il 25 a pranzo. un Natale senza senso. non mi si chieda come ho fatto a indigerirmi il 23 sera, preferisco non parlarne. )

da oggi in poi, solo brillanti contributi natalizi, uno al giorno. partiamo con un grande classico spagnolo. il torrone El Almendro. uno dei capisaldi del Barillismo Ispanico. ogni anno uguale, ogni anno lucciconi e commozione.  “Torna a casa per Natale”, “Vuelve a casa por Navidad”

(ah, il telecinema anni 80 coi rossi sparati per dare calore. LOL.)

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full metal wiifit

Questa è la mia wii. Ce ne sono tante come lei, ma questa è la mia. La mia wii è la mia migliore amica, è la mia vita. Io debbo dominarla come domino la mia vita. Senza di me la mia wii non è niente; senza la mia wii io non sono niente. Debbo saper mantenere il baricentro, debbo giocare a tennis meglio del mio nemico che cerca di battere me, debbo dargli un pugno io prima che lui dia un pugno a me e lo farò. Al cospetto di Dio giuro su questo credo. La mia wii e me stessa siamo i difensori della linea, siamo i dominatori del BMI, siamo i salvatori del nostro girovita e così sia, finché non ci sarà più grasso ma solo magrezza. Amen.

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non cederò alla bestemmia.

non scriverò una legge di murphy per sfogare la mia rabbia facendo ironia. non andrò nel panico. perché io lo sapevo che il toner avrebbe smesso di funzionare proprio stamattina, ma questa volta mi dispiace, caro Caos, non ho alcuna intenzione di cedere alle tue ritorsioni. sarai pure padrone della mia esistenza, ma questo non vuol dire che la cosa debba continuare a spaventarmi. forse posso accettarti per come sei, Caos, e volerti bene. affezionarmi a te. anzi, forse lo sto già facendo. alle volte scegliere la sindrome di Stoccolma è la cosa più saggia che ci sia da fare.

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dedicato a chi torna a casa per le vacanze

quest’anno pensavo di arrivare preparata alle conversazioni coi conoscenti che vedi tipo solo a natale. per questo credo che darò in giro la seguente scheda, per poter poi comodamente skippare su argomenti di conversazione più interessanti. ammesso che ce ne siano.

il 21, il 28, ancora non lo so

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