di venere e di marte.

Mi hanno detto: “chi ben comincia è a metà dell’opera”. Ma come faccio a cominciare bene?

Vediamo. Forse è una questione di impegno. Pensaci. In effetti. Quante volte hai iniziato qualcosa con tutte le buone intenzioni e poi hai mollato alle prime difficoltà? L’impegno non basta.

Dunque, mi stai dicendo che è un problema di costanza, vero? Ecco. Vedi. Parti pieno di buone intenzioni, non ti arrendi alle prime difficoltà, resisti alle seconde, la cosa si complica, ma tu sei irremovibile. Alla fine raggiungi il traguardo. Oddio, ho completato l’opera e ora… Non sei soddisfatto, vero? Uhm… No, non è neanche un problema di abnegazione.

Forse sbaglio obiettivo o metodo per raggiungerlo, allora? Obiettivo… Siamo seri, se sbagliassi obiettivo, questo discorso non avrebbe senso. Dunque, l’obiettivo è giusto ma il metodo è sbagliato. Riparti ancora una volta, carico di buone intenzioni. Resisti. Fallisci. Cambia metodo. Fallisci ancora. Riprova. Provali tutti. Fin quando non sei soddisfatto. Non sei ancora soddisfatto? No, in effetti non sei ancora soddisfatto. Qual è il tuo problema, amico?

Stai forse cercando di dirmi che il problema non c’è? Ah. No? No. Il problema sono io? Ecco, adesso il problema sono io. Grazie, no, moltre grazie, anzi grazie mille. Sei proprio di grande aiuto. Come dici? Aspetta? Aspetta cosa. Aspetta il giorno giusto in che senso? Ah… Quindi per iniziare bene basta cominciare il lunedì? Meglio se primo giorno del mese, ancora meglio se primo giorno dell’anno. E io quando inizio?

Dunque, se vuoi iniziare perfettamente, ti tocca aspettare un bel po’:  la prossime data disponibile è Lunedì 1 Gennaio 2018.

Se hai fretta, però, puoi cominciare abbastanza bene Lunedì 1 Marzo 2010 e Lunedì 1 Novembre 2010.

Se salti la finestra di Marzo e non vuoi aspettare Novembre, potrai cominciare col piede giusto un lunedì qualsiasi dei prossimi mesi.

Ma, a quel punto, se fossi in te, darei almeno un’occhiata all’oroscopo.

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le mie motivazioni

il pigiamino la custodietta le cuffiette colorate gli adesivini le coverine gli accessorini

tanto vale comprarsi una barbie o un miominipony.

(o un carlino)

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hip ladies they don’t play poker.

ieri sera un rito iniziatico è stato compiuto, officiante mia suocera: mi hanno insegnato il Burraco.

il filo di perle permanente è sempre più vicino.

(si accettano inviti per tornei)

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grandi traguardi, ovvero invecchiare con dignità

soddisfazioni che arrivano insieme al processo di inesorabile invecchiamento, scoprire di essere una signorinella saggissima.

dopo “la valigia disfatta appena tornata dal viaggio, anche se era l’una di notte” (evento di un paio d’anni fa), vi presentiamo:

la serata passata a bere solo birre, con conseguente simpatica moderata euforia, gestibilissima, e assenza di hangover la mattina seguente;

ma soprattutto

la routine completa di pulizia viso (compreso struccante) e denti, seguita addirittura da idratante e contorno occhi, nonostante fossero le cinque del mattino.

arrivederci alla prossima puntata di “grandi traguardi ovvero invecchiare con dignità”, su signoramaria channel.

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non guardarmi così, John Coltrane.

succede che a forza di ascoltare musica trash perché ti fa ridere, poi qualcuno (ignaro) ti regala un disco bellissimo, e tu ti convinci che, con quella faccia là, Coltrane voglia dirti “non avrai intenzione di mettere questo cd nello stesso lettore in cui hai messo quello dei Ragazzi Italiani, vero?”. ehm, no, John, non ti preoccupare. comprerò un lettore cd da usare solo per la musica bella sul serio senza ironia. giurin giurella. e poi il pc è nuovo, il disco dei Ragazzi Italiani già ce l’ho in mp3.

John Coltrane/Prestige 7105
regalo di compleanno, novembre 2009
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il pariolinismo vanzinico degli spot tim riassunto in un’unica battuta

“per me, sella di capriolo.”

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flash back, forward, eccetera: welcome to the 10s.

quest’anno a natale ho approfittato per svuotare – in parte – anche la mia stanza a casa dai miei, che era rimasta congelata al 97, quando me ne sono andata da casa, sembrava un santuario all’adolescenza perduta.

i poster non li ho staccati dalle pareti, si rovina tutta la carta da parati, e le bottiglie accumulate nei primi due anni di alcolismo non sono state buttate, però sono comunque usciti da quella stanza tre sacconi di immondizia, se così vogliamo chiamarla, tra pezzi di carta inutili, oggetti improbabili, raccoglitori di polvere.

quello che si è salvato è stato messo dentro una cassa, e tra tutta quella roba spiccavano smemorande da un paio di chili l’una (chiediti poi perché hai scoliosi lordosi e cifosi tutte e tre assieme), foto, ritagli, articoli, lettere, audiocassette. e ancora manca la libreria, da pulire.

la cosa che più mi è costata è stato lo smantellamento dell’altare dedicato ai new kids on the block, che albergava nell’armadio centrale. foto appese all’interno, disegno fatto da me a 12 anni, ritaglio di “tutto musica e spettacolo”, sezione lettere dei lettori, in cui mi citavano per aver partecipato ad una polemica generata da due tizie che avevano scritto al giornale idolatrando i depeche mode e schifando i miei idoli. (dio sia lodato per l’assenza di internet all’epoca, ricordo ancora la lettera che scrissi, piena di improperi e offese gratuite nei confronti dei poveri depeche che non avevo mai ascoltato in vita mia.)

ho una foto, ma è troppo tenera e nostalgica per esporla.

la sera successiva sono andata a bere in un locale, il posto trendy del momento, e sembrava che la colonna sonora fosse stata studiata apposta.

sento una musica che mi ricorda qualcosa, aguzzo l’udito e la riconosco: è Serve The Servants, dei Nirvana, da In Utero. vado dal deejay a stringergli la mano, complimentandomi per la scelta, dicendogli che non sentivo questa canzone uscire da casse grandi da un mare di tempo, lui sorride. continua sul filone, mettendo rock anni 90, grandi classiconi, piccole chicche. mi commuovo ad ogni canzone, sarà colpa dei nkotb.

poi ho una visione chiara e nettissima: due ragazzini sul sedile posteriore di una macchina, con le cuffie, che mentre Serve The Servants esce dall’autoradio commentano tra di loro: “che musica di merda che ascoltavano mamma e papà…”

e niente, benvenuta negli anni 10, signora maria, la decade alla cui fine compierai 40 anni.

manuale win3.1
windows 3.1, manuale dell'utente. la mole imbarazzante.
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in compenso ieri sera ho scoperto un nuovo idolo (ha sempre a che fare col cibo, ma vabbè, si vede che è destino)

julia child. scoperta grazie al film "julie and julia".
julia child. scoperta grazie al film "julie and julia".

e il film era proprio un amore, ma io su nora ephron sono sempre un po’ di parte.

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più teglie più taglie – l’incubo continua

la cosa più agghiacciante dell’avere ospiti stranieri in visita è che vogliono mangiare pasta a pranzo e pizza a cena, pizza a pranzo e pasta a cena, pasta con contorno di pizza e pizza con contorno di pasta. se mi è permesso dirlo, credo di avere preso più chili tra il 29 e oggi che tra il 21 e il 28. ma non credo che mi peserò prima di una settimana, il tempo di morire in piscina almeno un paio di volte, per avere un po’ di speranza. però il vestito che avevo a capodanno mi andava largo nei punti in cui ad ottobre si chiudeva a malapena, perciò sono comunque piena di speranza per il futuro.

siamo ancora all’ingrasso fino a dopodomani, poi non voglio vedere mai più pasta almeno fino a marzo. se m’arzo.

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più teglie più taglie – conclusione prima parte della campagna

per concludere il troncone “ritorno a casa” della campagna mancavano giusto un paio di pratiche da archiviare: arancina e minna di monaca (la cassatina mignon col candito rosso in cima).

sono state mangiate una dopo l’altra, a casa, la sera prima di partire.

pertanto, la prima parte della campagna è stata completata. oggi si passa alla seconda fase, nota anche come “ingrassiamo con la scusa degli amici spagnoli in visita che vogliono mangiare bene”. Colossi di Roma, a me.

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