nubi di ieri sul nostro domani odierno

(è abbastanza mesto che una sedicente copy non sia capace di scrivere un **titolo**.)

Mi sono addormentata con Matrix che andava in onda nella stanza accanto, chissà che i fratteli cososky non si siano fatti prendere la mano e non abbiano confuso troppo le carte in tavola.

Si ok, gibson, baudrillard, il cyberpunk, platone e la religione, ma non me lo sparare in faccia ogni volta che fai un dialogo, altrimenti tocca che venga al cinema con i dialoghi scritti e sottolineati, comequando studiavo i libri sul postmoderno, frustrazione di non capire come mai parliamo la stessa lingua eppure non ci capiamo.

Una signora mi ha detto che la scrittura non è involutiva, ma non ci credo molto, devono esserci delle eccezioni.

ma devo mettere sempre un titolo?

avvertitemi, casomai.

la sottoscritta in procinto ormai di diventare la max. esperta vivente in materia di editing del template adesso è semi-so’disfatta del leiaut finale, se così si può dire, anche se

devo ricordarmi una cosa

mettere in archivio che il thè verde san benedetto ha la confezione verde per un motivo determinante ovverossia l’occultamento del colore del contenuto, che corrisponde pressappoco, in esacromia, a #tèmorto.

quindi o rimani in matrix e continui a berlo dalla bottiglietta abbozzando naturalità oppure poi è un casino, perché tocca incontrare l’architetto, trombarsi trinity sull’ascensore, esaudire le preghere degli zionesi, e altro che non rivelo.

chi ben comincia.

Pessimismo è fastidio.

Pessimismo è fastidio.

Pessimismo è fastidio.

rotazione sferica.

non è tanto che questo non è il mio blog e questi font mi fanno schifo, ma tutta un’altra serie di questioni, che non sto qui ad enumerare.

il blog è una droga, ce ne siamo accorti tutti, e tra poco apriranno i blog delle peggio cose, non che io abbia la coscienza pulita solo perché ho scoperto questo lemma più di un anno e mezzo fa, ma sono qui per rallegrare i miei momenti.