ci sono domande cui mai potremo rispondere con sufficiente certezza.
come, ad esempio:
com’è possibile che, qualunque sia la quantità iniziale di spinaci, scarola, bieta, o qualunque verdura da bollitura, sia essa una quantità compresa tra dieci centimetri cubi e infiniti metri cubi, il risultato bollito è sempre due pugnetti di roba?
o ancora: cosa si nasconde dietro la cedevolezza del Rigolo Mulino Bianco, che decide di sfaldarsi e cadere nel té bollente, ustionandoti la faccia, proprio quando lo stai per addentare, e non prima?
ma soprattutto: avete mai visto quale miracolo cromatico si verifica, ad usare la verza rossa? io sì, ed ho deciso che l’aggiungerò a qualunque piatto, da oggi in poi. il viola va un casino, quest’anno.
credo che il tempo di collasso del biscotto inzuppato sia stato studiato in maniera seria, tempo fa. roba da premio ig-nobel, ovviamente 😉
ig-nobel? LOL.
Signora Maria, i suoi post potrebbero davvero incidere sulla mie abitudini alimentari. Potrebbero, se la mia venditrice di frutta e ortaggi riuscisse a reperire i prodotti che Lei cita. Dopo il cavolorapa, andrà sicuramente meglio con la verza rossa.
ne sono certa. altrimenti, provi con il Cavolo Rosso. l’effetto cromatico è identico 😀