“Non posso morire adesso. Sento che devo fare qualcosa di grande nel mondo.”
ah si?
“Non posso morire adesso. Sento che devo fare qualcosa di grande nel mondo.”
ah si?
ho le lacrime agli occhi, non so se perché quanto sopra fa ridere davvero, o solo perché sono esaurita all’ultimo stadio.
non devo mai più portarmi il portatile in ufficio.
lavorare sulla tesi e sul lavoro assieme è stata un’esperienza mistica.
soprattutto mentre ballavano tutti qui dentro al ritmo di un’oscura canzone anni ’80 che parla di macchine intitolata “turbo diesel”.
serve un negroni.
che poi è iniziata ieri, solo che non si sa nemmeno il sesso, di questa evanescente figura.
I mean, che è un/una docente appena arrivato/a in facoltà, e nessuno sa il nome, la stanza, l’orario in cui riceve.
bene, bene.
fino ad ora tutto ottimamente, direi.
“ma che è, l’università dei puffi?”
pressappoco.
brief -> debrief o feedback?
headline -> subhead o baseline?
il fucsia non è un colore food.
un deciso complimento, innanzitutto, a digiland, che non permette di aggiornare i siti se non si è connessi con libero, infostrada and so on.
continuate così, ragazzi, è così che funziona la rete. apertura e interconnessione riconfigurabile e fluida.
machitammuort.
dopodiché, constatazione sul mondo che segue i miei istinti, in una sintonia che ha del poeticommovente.
l’unico giorno dopo due settimane di stage, che decido di mettermi le infradito, god ha deciso di far piovere.
grazie, god.
io:”certo che i joy division hanno dimostrato un buon tasso di ironia dandosi questo nome…”
p.:”sicuramente meglio dei tears for fears.”
ma che ci faccio sveglia a quest’ora?!
/post-adolescenza mode: on/
I’ve waited hours for this
I’ve made myself so sick
I wish I’d stayed asleep today
I never thought this day would end
I never thought tonight could ever be
this close to me
just try to see in the dark
just try to make it work
to feel the fear before you’re here
I make the shapes come much too close
I pull my eyes out
hold my breath
and wait until I shake
but if I had your faith
then I could make it safe and clean
if only I was sure
that my head on the door was just a dream
I’ve waited hours for this
I’ve made myself so sick
I wish I’d stayed asleep today
I never thought this day would end
I never thought tonight could ever be
this close to me
but if I had your face
I could make it safe and clean
if only I was sure
that my head on the door
was a dream
/post-adolescenza mode: off/
ma Cherry Merry Muffin che fine ha fatto?
perché certe cose scompaiono?
ad esempio, il Feebreeze lo vendono ancora?
si, quello che si spruzzava sui vestiti invece di lavarli e stenderli all’aria aperta… una specie di versione per vestiti di amuchina.
però ammetto che delle due cose preferirei di più sapere dove è finita Cherry Merry Muffin.
un po’ come i ritorni inspiegabili.
lo sanno, i progettisti delle sorprese kinder, che le Tartallegre sono già uscite?
devo sempre occuparmi di tutto io, che palle!
o almeno si suppone…
c’è poco da fare e da pensare.
il caldo scazza e mette di pessimo umore.
prima di tutto un riferimento bibliografico, qui in particolare cfr. cap.4, italianamente tradotto come *luddismo fancazzismo*.
le macchinette del caffè e di bevande calde similari, apposte in loco per epifania della benevolenza della dirigenza, sono gratis.
il progetto di oggi è scaricare completamente una delle suddette macchinette facendo in modo di esaurire i prodotti ivi contenuti.
onde evitare che questo stupendo utile e disobbedientissimo progetto vada a discapito della salute dell’attuatore, si consiglia di gettare via almeno il 43% dei prodotti che si selezionano, per non rischiare l’infarto, il colpo apoplettico o una fulminazione istantanea da ignote sostanze aliene.
ost del momento air-“premiere symptomes”
ma invece sarebbe meglio: royksopp, solo che al momento non li abbiamo.
(spetta che cambio casa. spetta fastueb.)
forse ho messo un titolo troppo pretenzioso al blog.
memorie mi va anche bene.
ma “memi” sinceramente mi pare davvero troppo.
non importa, ormai è fatta.
i quarantasei gradi di temperatura che si rilevano da queste parti per la prima volta in vita mia mi inducono un’opinione positiva dell’aria condizionata. alla fine dell’estate morirò di artrosi, o di raffreddore, o di mal di gola.
sob.