La tenera vecchietta nana di fronte a me stava mettendo nel carrello il Vipiteno nel vasetto di vetro, lo stesso che avevo preso io, solo che io l’avevo preso perché ci dovevo fare lo yogurt con la yogurtiera, mentre lei lo aveva scelto di sicuro perché era in offerta, e con la sua misera pensione di vecchietta nana e indifesa faceva fatica ad arrivare a fine mese, ne ero certa. Mi sono sentita in colpa, quando l’ho urtata per sbaglio con la borsa passandole dietro per andare a recuperare la mia spesa da radical chic di merda che conteneva uno yogurt preso per fare dell’altro yogurt e del sale per lavastoviglie “di origine naturale”. Mi sono sentita in colpa perché io stavo lì a chiedermi la differenza ontologica tra sale da lavastoviglie normale e sale da lavastoviglie naturale, scegliendo quest’ultimo per simpatia verso il brand Winnys nonostante il sovrapprezzo di ben venti centesimi, mentre lei poveraccia sicuramente contava i centesimi per mangiare, con quella lista della spesa in stampatello che pareva scritta da un bimbo.
Ho dovuto distogliere lo sguardo da quella lista della spesa per concentrarmi sul tetris per riporre nella mia shopper di tela di Eataly il litro di latte per fare lo yogurt, lo yogurt per fare lo yogurt, il sale naturale da lavastoviglie e il sapone piatti (più una bustina di noci sgusciate causa improvviso attacco di famazza) e avevo quasi finito quando sento dire alla mia sinistra “Eh, sono tornate” e alzo lo sguardo. Era la tenera vecchietta, che mi mostrava un quotidiano ripiegato. Ho strizzato gli occhi per mettere a fuoco (con le lenti a contatto ogni tanto faccio fatica, e sì, avevo le lenti a contatto perché quella mattina ero andata a correre, io sì che mi potevo permettere il lusso di fare le cose trendy come andare a correre, mentre invece la vecchietta stava lì che si trascinava faticosamente a ritirare la sua misera pensione). Era la prima pagina de Il Tempo, con la foto delle due cooperanti tornate dalla Siria. Ho sorriso, che tenera la tenera vecchietta, a gioire per il ritorno di queste due ragazze, come fossero due sue nipotine, e le ho risposto gioiosa “Sì, ha visto? Finalmente!”, ma non mi ero resa conto che la vecchietta non stava condividendo il mio sorriso. “E noi adesso dobbiamo pagare?” Sono rimasta per un secondo interdetta, come se mi fosse arrivata una borsettata in pancia. Ma mi sono ripresa subito, e sempre sorridendo, ho risposto con la massima calma “Certo che dobbiamo pagare. Ci mancherebbe.” La vecchietta, ormai ai miei occhi non più molto tenera, continuando a sventolarmi la copia de Il Tempo quasi in faccia s’è innervosita e ha cominciato a girarsi verso il resto della gente alla cassa: “Ma chi, io? Lei? Tutti noi?” Ho risposto interrompendola quando stava per farmi notare che le due erano andate in Siria di loro volontà eccetera eccetera eccetera. “Certo, signora. Se la smettiamo di aiutare il prossimo, siamo finiti. La razza umana è finita.”
Non sono una persona polemica, odio le discussioni più dei capelli nello scarico della doccia, quando non sono d’accordo al massimo abbozzo, e infatti non sono capace di chiudere una discussione like a boss. Nella migliore delle ipotesi, ore o giorni dopo, un fulminante attacco di esprit de l’escalier mi fa desiderare di essere morta. Questa volta, però, ho deciso di correre il rischio dell’effetto Baci Perugina, in barba alla mia ignoranza in tutte le materie che non riguardino il frivolo, principalmente perché mi rodeva il culo che la vecchietta ex tenera desse per scontato che ero d’accordo con lei, che fossimo una comunità. No signora, guardi, I don’t do vecchi imbecilli, a meno che non siano Rintronisti di Maria De Filippi.
Morale della favola 1: non andrò mai più a fare la spesa di mattina durante la settimana.
Morale della favola 2: pensavo di essere diventata impermeabile (per esempio un paio di mesi fa ho seguito una discussione intera sul tema “Asili comunali in situazioni penose vs zingari che non pagano acqua ed elettricità” con l’eleganza di uno spettatore di Wimbledon), invece no, prima o poi arriva sempre il momento in cui gna fai più. Ognuno ha il momento che si merita, io ho avuto la tenera vecchietta al supermercato.