alla postazione quattro, come tutti gli anni, troviamo gli immancabili Barilloni. Mosca e Paul Newman. perché una tradizione è una tradizione.
“Barilla Mosca” ha tutto. la neve, la battaglia di palle di neve, i giovani sposi innamorati probabilmente in viaggio di nozze, la guardia della piazza rossa che scatta loro la foto, la gita in slitta, i soliti italiani tamarri che al ristorante a Mosca pretendono la pasta, e il maitre del ristorante che, per onorarli, fa suonare “la pasta Barilla” con le balalaike ai musicisti in sala. me-ra-vi-glio-so.
vabbè, su quest’ultimo c’è poco da dire, anche perché l’avrò citato, sotto natale, almeno altre tre volte.
Oddio, ma lei è la tizia di Acqua e sapone di Verdone!
@Emanuela: ebbeh, stiamo parlando di capisaldi anni 80-90, mica pizza e fichi. 🙂
Natasha Hovey.
Rivoglio le vecchie confezioni della pasta Barilla. Ora.