se l’ospite puzza fin dal principio

foto presa dal sito www.pescedeltirreno.com
foto presa dal sito www.pescedeltirreno.com

questo è un post che avevo da parte da qualche mese (se qualcuno si ricorda, ne aveva parlato la stagista, per sommi capi) e avevo quasi pensato di farne il primo post della signora maria, ma poi c’è stato facebook, e la mia indignazione si è interessata ad altro.

facciamo che capiti un ospite, un ospite istintivamente poco desiderato. prima di tutto, fidatevi sempre del vostro istinto: non mente. non fate come me, e non lasciatevi ingannare dalla vostra bassa autostima. se una persona non vi ispira, non siete degli snob asociali insopportabili. è proprio quella persona, il problema.

adesso, mettiamo che, presi dall’autostima bassa e dai sensi di colpa verso la vostra diffidenza naturale nei confronti del prossimo, questa persona l’avete invitata a stare da voi lo stesso.

avete fatto bene: non si può fare brutta figura. per una padrona di casa che si rispetti, l’ospitalità e la disponibilità sono importantissime.

ora, se questa persona conferma quello che il vostro istinto vi aveva suggerito con forza, e prende, diciamo, troppo alla lettera l’invito “fa’ come se fossi a casa tua”, non andate nel panico. un po’ di organizzazione preventiva e pochi piccoli trucchi vi aiuteranno a non perdere le staffe, e a far rimanere in piedi la vostra bella acconciatura.

il segreto alla base di tutto è semplice: NON BUTTATE NIENTE.

avete presente quell’asciugamano vecchio, quelle pantofole sdrucite, quei pantaloni della tuta che non mettereste nemmeno per scoraggiare un ladro stupratore? teneteli sempre da parte. perché quando l’ospite vi chiederà se per favore potete prestargli, visto che da casa non poteva passare, delle cose da mettersi in casa, per fare la doccia, eccetera, potete dargli quelle. visto che poi non le rivedrete mai più, vi siete risparmiati la fatica di buttarle, ed avete salvato la faccia. inoltre, le cose che gli avrete prestato, dimostrando che volendo può tenerle anche tutta la vita, saranno talmente brutte che non tarderà molto a passare da casa sua per recuperare qualcosa di civile.

in questo modo, voi sarete tranquilli, perché non dovrete stare a fare lo stalker telefonico per riavere le vostre cose, una volta conclusa la temporanea convivenza, e l’ospite indesiderato sarà felice, perché l’avrete soddisfatto accogliendolo e dandogli tutto ciò di cui aveva bisogno, senza farlo sentire indesiderato.

ovviamente, io raccomando sempre di fidarsi ciecamente del proprio istinto, e di suddividere rigorosamente i propri amici in due categorie: “persone a cui puoi prestare le cose” e “persone a cui non puoi prestare le cose”, in cartoleria vendono quaderni di tutte le dimensioni, e si possono comprare a coppia, abbinandone il colore. una volta chiara la lista di persone cui non si possono prestare le cose, è sicuramente più facile evitare le situazioni a rischio, non invitandole, ma se questo non è possibile, per via della scarsamente approfondita conoscenza, le cose vecchie che avete messo da parte vi toglieranno dalle ambasce.

in questo modo, potrete continuare a dire “fa’ come se fossi a casa tua” anche senza voler significare esattamente “fa’ come se fossi a casa tua”, e fare sempre la bella figura di una padrona di casa gioviale, ospitale, e disponibile.

LISTA DI BASE DELLE COSE VECCHIE DA TENERE DA PARTE

pantofole, 1 paio

pantaloni della tuta, meglio se di acetato o di moplen, o di un pigiama vecchio, 1 paio

mutande con vita troppo alta ed elastici sfilacciati, 2-3 paia

calzini flanellati con disegni datati, 2-3 paia

infradito di bassissima qualità, 1 paio

scarpe da ginnastica da autoclave, 1 paio

magliette troppo grandi o con scritte o disegni datati, 2 oppure riciclare qualcosa dagli stracci per spolverare

felpa best company, 1

maglione gigante di quando volevate a tutti i costi nascondere il vostro sesso, 1

asciugamani che hanno passato x>4 traslochi, 1 set completo (doccia, mani, bidet)

crema per le mani del discount che avevate comprato solo per il naming, 1

campioncini di shampoo e bagnoschiuma degli hotel, s.q.

e ricordatevi, voi NON AVETE prodotti di bellezza di marca (laddove per marca si intende qualsiasi cosa di status più alto di “fidel” dell’esselunga). NON LI AVETE.

LIBRI, DVD, E CD MUSICALI: COME COMPORTARSI?

innanzitutto la situazione è più semplice, perché, al di là dei beni, diciamo, di prima necessità, l’ospite (ospitato in casa o meno), dovrà sempre chiedere “me lo presti?”. in questo caso, è ovvio che la succitata lista “persone a cui non puoi prestare le cose” è di fondamentale importanza, e anche se non scritta, è importante averne una mentale, quanto più esauriente possibile. ma è chiaro, nemmeno qui la padrona di casa può fare brutta figura. è quindi necessario, davanti alle persone appartenenti alla categoria “a cui non puoi prestare le cose”, avere pronti due tipi di strategie che salvino l’oggetto cui siamo affezionati, e la nostra reputazione: una in caso di risposta affermativa alla domanda “me lo presti?”, e una in caso di risposta negativa.

NO, NON TE LO PRESTO

come non prestare un oggetto ad un ospite, senza sembrare una cattiva padrona di casa?

quello che conviene fare è dire che ci eravamo appena riproposti di rileggerlo, rivederlo, riascoltarlo. ma la cosa migliore in assoluto, in questo caso, è assumere un’espressione contrita, e rispondere “te lo presterei, ma non è mio. me l’hanno prestato.”. et voilà.

un’altra strategia per i cd e i dvd è l’adesivo SCATOLA VUOTA- COPIA DA ESPOSIZIONE, che fa molto situazionista, ma attaccare simili etichette su tutti i vostri cd e dvd può diventare veramente noioso.

ci sarebbe anche il disturbo ossessivo compulsivo che crea incontrollabili attacchi di panico al malato quando vede la sua collezione incompleta, ma è complicato da fingere.

CERTO CHE TE LO PRESTO!

innanzitutto, verifichiamo se possediamo l’oggetto in doppia copia, possibilmente in un supporto più scadente (vhs, musicassetta, edizione precedente, edizione delle collane tipo “fabbri”). questo non si verifica molto spesso, purtroppo. per film e musica, la presenza in casa vostra di una connessione internet può essere risolutiva, è inutile che stia a spiegare come. questo è un po’ più difficile nel caso dei libri, ovviamente. io mi sento di consigliare sempre e comunque l’acquisto, alla più vicina bancarella, di una copia economica del libro stesso, ma è chiaro che nel caso di libri editi da case editrici tipo minimum fax, fazi, castelvecchi, o isbn, è difficile, per non parlare di libri di illustrazioni o foto. ed anche l’opzione fotocopia è costosa e scomoda.

quindi, partiamo dal presupposto che la cosa sia effettivamente prestata in tutta la sua interezza. come assicurarci di rivederla intera, non danneggiata, entro un tempo concepibile dalla mente umana? e soprattutto, senza fare la figura di quelli attaccati alle proprie cose che ti stressano ogni settimana? non possiamo affidarci al caso. dobbiamo tenere la situazione sotto controllo. prima di tutto, è utile farsi invitare a cena periodicamente, poi fingere di imbattersi nell’oggetto, e chiedere “ah, ti è piaciuto?”, giusto per ricordare che siamo sul pezzo, e casomai per recuperarlo. dopodiché, dobbiamo ovviamente stilare una tabella “cosa/a chi” da tenere bene in vista davanti alla nostra scrivania, scritta molto grande, in modo ben leggibile, in modo che noi siamo sempre all’erta, e chi passa di là anche per caso si rende conto benissimo che lo siamo. passato un certo periodo di tempo, in cui le nostre domande “lo stai leggendo?” “ti è piaciuto?” eccetera non hanno trovato risposta, decade, fortunatamente, per decorrenza dei termini, il rischio di sembrare ineducati. quindi, possiamo sguinzagliare gli ufficiali giudiziari. ecco di seguito i termini di decorrenza:

per cd e dvd: un mese

per i libri: due mesi

così, se non siamo riusciti a recuperare i nostri oggetti d’amore prima, possiamo farlo senza porci problemi di etichetta.

ricordatevi bene, però, dell’ultima, preziosa e fondamentale regola.

una brava padrona di casa, educata ed elegante, non presta MAI, MAI, E POI MAI, IN NESSUN CASO, CIRCOSTANZA OD OCCASIONE, i SUOI* vestiti, le sue borse, le sue scarpe, i suoi accessori.

e questo, per oggi, è tutto. alla prossima, con tanti nuovi consigli per essere brave padrone di casa.

*laddove “suoi” significa “quelli che usa”, e non “quelli da dare agli ospiti indesiderati”.

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4 Comments

  1. Gentilissima Signora Maria:
    proprio ieri gurdavo la mia collezione di dvd, orfana di due titoli, e maledivo la mia incapacità di negare il prestito di qualunque cosa a chiunque me lo chieda.
    Vede, la mia arrendevolezza in questo senso potrebbe portarmi a cedere addirittura un rene, e devo ritenermi fortunato che nessuno me l’abbia ancora chiesto.
    Grazie per questi consigli, di cui farò tesoro.

  2. ah, se la capisco, signor Trendellemburg! sono più che orgogliosa di esserle stata d’aiuto. se ha bisogno di uno dei miei boys del recupero crediti, per recuperare i suoi dvd, me lo faccia sapere. sperando che non sia già scattato l’usucapione. altrimenti, mi auguro che siano dvd orrendi ed inutili (non so, “che ne sarà di noi” o “tre metri sopra al cielo”), ma qualcosa mi suggerisce che una persona che si preoccupa per l’incompletezza della sua collezione di dvd, non possiede dvd orrendi ed inutili 🙂

  3. Vede, cara Signora Maria, al momento mi risulta che i DVD che mancano siano addirittura tre, e dopo attenta disamina ho anche capito quali: Mediterraneo, in edizizone Panorama, su cui mi ricordo distinatamente di aver indirizzato la scelta di un simpatico ma petulante vicino di casa Erasmus in cerca di un film per la serata. Lo so, lo so, avrei potuto fare di più per far conoscere la nostra cinematografia ad un giovane straniero desideroso di ciò, ma sapendo in cuor mio come sarebbe andata a finire… sono sicuro che lei mi capirà, cara Signora.
    Il secondo titolo è invece “La Mazurka del Barone, della Santa e del Fico Fiorone”, uno dei primi film di Pupi Avati, in edizione Nocturno Video Rare. Qui il discorso cambia: il film è una commedia come non se ne fanno più, Signora mia, e di molto difficile reperimento. In questo caso infatti la coppia di amici cui l’ho prestato riceve telefonate bisettimanali, alcune minatorie, altre no.
    Il terzo titolo è Zoolander comprato in offerta alla Fnac e non mi ricordo più a chi cazzo l’ho prestato. La lista dei sospetti è ridotta a tre persone + Kaiser Soze, ma i primi tre bastardi negano e il quarto non si trova. Dovrò ricomprarlo, ma sarebbe già la seconda volta. Perché la gente a cui presti Zoolander tende a non restituirlo? Grazie ancora dei consigli e della partecipazione e a presto!

  4. non la si può biasimare per aver prestato zoolander: qui da noi si fa proselitismo incessantemente, anche se il culto, oramai, è già abbastanza diffuso. è normale che la gente, presa da un raptus a metà tra adorazione totale e voglia di continuare l’opera di proselitismo, non restituisca zoolander. questo film scatena una specie di multilevel marketing del culto degno di scientology. di solito, infatti, il nostro stratagemma è organizzare proiezioni qui da noi. l’unica volta che ho prestato io zoolander, era l’unica persona al mondo non ancora pronta: me l’ha restituito il giorno dopo, schifata, dicendomi “non l’ho nemmeno finito. è troppo stupido.”. cosa gli si può dire. la genialità non è per tutti. ^_^
    d’altra parte, se era in offerta allora, da fnac, forse lo sarà anche adesso… su, Trendellemburg. l’investimento monetario vale la pena.
    🙂

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