dove non osano neanche i gabbiani

nella misura in cui i gabbiani in genere affollano le discariche.

ogni anno è sempre la stessa storia: mi preparo per sanremo con gioia ed esaltazione, aspettandomi lo spettacolone trash che questa kermesse merita, una specie di iper-carramba tutto paillettes e lustrini. ed ogni anno, rimango sempre delusa. il problema è che, nei 12 mesi tra un sanremo e l’altro, l’affetto si sovrappone alla memoria effettiva, l’idea alla visione, e mi dimentico sempre dell’imbarazzo e della bruttezza – bruttezza solo testo, niente d’ironico o ironicamente deturnabile – dell’edizione precedente.

questo sanremo, inizia coerentemente con il suo modo di andare avanti: in maniera ORENDA.

la videosigla più brutta degli ultimi tempi, la videocassetta di Mina che ormai sembra il professor Oblivion di Videodrome, Bonolis che parla con una nana imbalsamata, raccontandole la storia della musica italiana dalla preistoria ad oggi. mon dieu.

al netto delle canzoni, lo spettacolo prosegue configurandosi come un lunghissimo spot Lavazza, intervallato da interventi esterni.

naturalmente l’evento clou della serata è la trattazione della tematica GHEI, cosa che inizia ben prima dell’esibizione di Povia, gia’ dal monologo di Benigni intervallato da inquadrature di Grillini. (menomale che ho fatto una colazione leggera, oggi.)

scenario: Povia è stato molto furbo. mettere la parola “gay” nel titolo della canzone, e studiare un titolo che già facesse capire che voleva scatenare polemica, è stata una mossa furbissima. “luca era gay”, oddio Povia è omofobo, ma come si permette, eccetera eccetera eccetera. nel frattempo, la modernizzazione del paese è nella fase della presa di coscienza dell’esistenza delle coppie gay, e questa sta passando, come in ogni paese civilizzato che si rispetti, attraverso le pubblicità per le offerte di sanvalentino, mica come in quei paesi noiosi dove i temi dei diritti civili si discutono nelle sedi istituzionali, che palle. ilare anche il fatto che Tim e Carpisa, nei loro annunci stampa, abbiano usato la stessa foto d’archivo per la coppia gay uomo-uomo. poi è arrivata anche Vodafone, a sancire la definitiva esistenza di un nuovo segmento di mercato, yu-hu.

quindi torniamo a sanremo. Benigni fa il suo sermone, che lo faccia, tanto mi serviva mezz’oretta per lavare i piatti. ma un momento: dopo la solita tagcloud con BERLUSCONI scritto grandissimo, ecco che introduce un altro tema. i GHEI. oddio, no, penso. no, non anche lui. Benigni legge l’ultima lettera di Oscar Wilde al suo amato, e la finisce tra gli applausi generali e l’approvazione di Grillini. ma perché? ma perché ha intavolato questa discussione? cioè, con tanti temi che si potevano trattare, proprio dei GHEI? oddio, ma staranno mettendo le mani avanti per la canzone di Povia? madonna, ma che dirà mai ‘sta canzone? mamma mia.

ecco, insomma, dopo un po’, e quando io già comincio a ciondolare dal sonno, finalmente arriva ‘sta canzone di Povia. che è la storia di uno che credeva di essere omosessuale e invece non lo era.

e quindi?

oddio, mi sono persa qualcosa. vado a rileggermi stamattina il testo su internet. stesso effetto. allora, io probabilmente ormai sono diventata anziana, arteriosclerotica, probabilmente anche reazionaria, e sicuramente mia madre, ma questa canzone non è omofoba. questa canzone non offende i GHEI. questa canzone, ecco, non mi sembra il caso di fare una “manifestazione gioisa, ironica, alla nostra maniera” contro questa canzone. mi sembra veramente uno spreco di energie. e Grillini schifato mentre Povia canta, l’sms del suo amico in lacrime, Benigni buonista, Povia che sceglie un titolo del genere, mi sembra tutto un teatrino, il solito teatrino, le solite cose, la solita mascherata. il solito modo italiano di fare CACIARA, tanto per aumentare l’entropia, tanto per. senza scopo.

della canzone di Povia forse non si sentiva il bisogno, ma per quanto mi riguarda, non è offensiva. non sono GHEI, non rappresento i GHEI, non ho visto Milk recentemente, e quindi probabilmente non posso capire anni e anni di segregazione, discriminazione, e lotta per i diritti civili. io, però, nella storia di uno che pensava di essere gay e invece non lo era, non ci vedo nessun sottotesto repressivo, nessuna ricerca di una rassicurante normalità per cancellare la diversità, nessuna accusa contro i gay. sarò democristiana, sarò reazionaria, sarò ingenua, sarò incapace di cogliere i sottotesti repressivi. colpa mia, di sicuro.

però, secondo me, se la comunità gay si offende e manifesta contro “luca era gay”, e non lo ha fatto quando l’anno scorso è uscita “il mio amico”, una canzone chiaramente scritta da un omofobo, stracolma di luoghi comuni, e in quel caso sì, di offese, ecco, se la comunità gay si offende per Povia e non per la Tatangelo, il problema non è di Povia.

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14 Comments

  1. Gentilissima Sig. Maria,
    mi stavo giustappunto chiedendo perché tra gli argomenti trattati qui mancasse Sanremo… ok, colpa mia.
    A me invece Povia ha un pochino infastidito.
    Concordo con Lei sul fatto che si tratti di un drammone all’italiana creato ad hoc per alimentare le salubri polemiche ad esclusivo beneficio dello share (e sembra funzioni), e anche sul fatto che è un pochino deprimente ritrovarsi a parlare di quello che ormai dovrebbe essere un falso problema. Però secondo me purtroppo non lo è, e quindi ben vengano Benigni, che si conferma il migliore monologhista italiano, e Oscar Wilde. Il testo della canzone di Povia è innegabilmente portatore di concetti a dir poco ambigui. Tanto quanto la Tatangelo dell’anno scorso, che in più aveva quel volemose bene per la quale meriterebbe la fustigazione.
    Sperando di farle cosa gradita posto il link ad un blog di argomento sanremese che è davvero, davvero gustoso.

    http://ozappatore.blogspot.com/

    I miei omaggi e un abbraccio di stima,
    Trendellemburg

  2. caro Trendellemburg, spero mi perdonerà il francesismo: Benigni, e tutti i profeti come lui che si sentono latori della Verità, dell’Onestà, e dell’Etica, hanno francamente rotto il cazzo. E il fatto che il Tema Etico Centrale del suo sermone s’incentrasse sull’omosessualità, proprio a Sanremo, dopo le polemiche su Povia, con Grillini in platea, l’ho trovato assolutamente stomachevole, di una piaggeria e di un buonismo mostruosi. Praticamente pari al Volemose Bene Tatangelesco, solo con riferimenti culturali leggermente più alti. L’arroganza del Grande Monologhista nell’impadronirsi del tema è pari alla furbizia del Cantante nell’includerlo nel testo della sua canzone. Il testo di Povia, e mi scusi la mia evidente ottusità, visto che a pensarla così siamo solo io, Bricoalessio, e Bonolis, continuo a non trovarlo ambiguo. Sarà un po’ facilone, sarà un po’ maldestra, o forse troppo furba, l’intenzione di parlare della parabola psicologica di uno che credeva d’essere gay, ma nient’altro.
    Fino a che continueremo a demandare la trattazione di temi riguardanti la Civiltà, alla pubblicità, allo spettacolo, ai comici, ai monologhisti, ai cantanti, eccetera, impelagandoci in queste polemiche micragnose che riescono a trasformare anche Sanremo in “Amici”, rimarremo un Paese di Merda, tanto per citare Manuel Agnelli.
    Detto questo, il blog da lei segnalatomi è meraviglioso. 🙂

  3. Probabilmente se Grillini si fosse evitato la pantomima del messaggio arrivato al suo cellulare dall’amico omovedovo il sapore del’intera vicenda sarebbe stato diverso. Capisco il suo ruolo istituzionale e i doveri che comporta, ma quando è troppo è troppo.

  4. Signora Maria, ho letto solo questo post di tutto il suo blog e la ringrazio. Mi ha fatto fare tante risate sia rispetto all’articolo che ai suoi commenti. Oltre al fatto che sono d’accordo con la gran parte di quello che ha scritto in proposito. Complimenti!
    Fioridiarancio

  5. “.. al netto delle canzoni, lo spettacolo prosegue configurandosi come un lunghissimo spot Lavazza, intervallato da interventi esterni..”

    ahahahahaah!

  6. Mia cara signora, per la prima volta dopo dodici anni ho seguito per intero (ancora non ci credo scrivendolo) la finale del polpettone sanremese.
    L’intento era di massacrarlo con il sorriso, fare una seratina trash innocua e invece mi sono ritrovata ad incazzarmi come un’ape(mi passi il termine, ma è proprio così).
    Premesso che Le do ragione nel momento in cui dice che fare un carnevale di polemiche dando ancora più spazio a Povia e spostando l’asse da una sede istituzionale ad un cantantucolo è ridicolo e inopportuno, ma dissento quando si dice che alla fine è una canzone che racconta una storia e punto.
    Forse sono esagerata io, ma l’ho trovata ributtante.
    Un testo squallido e brutto (e già questo basterebbe)che passa messaggi subdolissimi in modo strisciante.
    Un’accozzaglia di luoghi comuni triti e ritriti molto peggio della Tatangelo e il fatto che per il secondo anno ci sia un obbrobrio simile fa pensare.
    Ascoltare in rima baciata che omosessuale non si nasce, ma si diventa perchè, GUARDA CASO!!! mamma è ossessiva e papà è assente e che la storia tra uomini sia promiscua ed esclusivamente sessuale farebbe ridere i polli, se solo non fossi sicura che esiste una bella fetta di gente che ancora vuole crederci. Piacerebbe anche a me pensare che la si puo’ saltare a piè pari dicendo che è quello che è, una schifezza, ma (e non credo di avere amici particolarmente suscettibili) tutti i miei amici che , a Povia piacendo, sono ancora gay (sicuramente perchè non hanno ancora incontrato la donna giusta per caso ad una festa ;-)) ne sono stati in misura diversa infastiditi e nessuno, ma proprio nessuno l’ha liquidata con un sorrisino. Mah.
    Un abbraccio.

  7. @LaManu: io lo capisco benissimo quello che dice, ma non posso credere che le persone pensino che l’omosessualità sia una malattia da cui si guarisce, a causa di povia o dei giornalisti che l’hanno premiato, o della gente che l’ha fatto arrivare secondo (la polemica paga SEMPRE). com’è praticamente certo, vivo nel mondo dei puffi e nella mia dorata torre di intellettuali con istruzione superiore alla terza media, ma se in questo paese c’è veramente qualcuno che si fa influenzare su un tema del genere da POVIA, beh, ecco, insomma, è come se uno votasse un candidato solo perché dice delle barzell… ok. ok. got it. mi sono risposta da sola. però continua a sembrarmi cretino pensare che uno che canta una canzone sulla storia di uno che pensava di essere gay debba essere indicato come deviatore di coscienze, violatore di diritti, bersaglio di polemiche e lotte. ma non lo capirò mai fino in fondo, il problema, lo so. perché non riguarda me personalmente, e non ho gli strumenti, lo so. per questo, prima che qualcuno manifesti anche contro di me, entro breve questo post verrà eliminato 🙂

  8. Mmmm, forse non sono stata particolarmente chiara io, con il mio commentone (la prox volta più breve!) non volevo dire che è povia ad influenzare le menti e deviarle, per carità, spero almeno di no!:) Il mio era un messaggio per dire che nonostante non creda che questa orribile canzonetta possa pesare su una scelta di coscienza individuale, sicuramente strizza l’occhio a quella parte di popolazione, ti assicuro, anche con una istruzione ben superiore alle medie, che di fronte ad una coppia gay pensa ci sia una devianza e dice altre sciocchezze anche peggiori. Premessa la libertà di ciascuno di esprimere le proprie idee, nessuno avrebbe mai fatto cantare una canzone che tra le righe passa concetti come “i neGri hanno il ritmo nel sangue” o revisionisti, credo. Non capisco quindi perchè spingere, fingendo un’ingenuità che Bonolis non ha, ci gioco le braccia, un cretino fasullo neocon che insinua luoghi comuni che nemmeno mia nonna.
    Baci signora Maria!E sempre forza MARA!

  9. Cara Signora Maria
    Dissento per quanto riguarda Benigni. Io lo trovo un grande. Per il resto anch’io è da quando sono iniziate le polemiche circa la canzone di Povia (quando ancora il testo non lo si conosceva e si giudicava solo sulla base del titolo) che mi domando cosa ci sia tanto da polemizzare.
    Mi sono letta alcune delle lettere che giungono al sito di Grillini (www.grillini.it) e ho notato come lui non abbia nulla da ridire sulle persone etero che si scoprono improvvisamente gay. E allora, mi domando, perchè il contrario non dovrebbe avvenire? Forse perchè quello che una volta era conformismo ora è anticonformismo e viceversa?
    Sarebbe bastato comprendere che ogni essere umano è libero di sperimentare diverse strade prima di trovare la propria felicità e certe polemiche si sarebbero subito smorzate.

  10. @Manu: io continuo a non rintracciare segni di accusa di devianza nel testo della canzone, ma a questo punto, ripeto, è ormai chiaro che l’errore è mio, che non ho capito la canzone. partendo quindi dal presupposto che la canzone insinua, addita, e ritiene deviante, la presenza di grillini e di benigni al servizio dello show sono ancora più squallide, così come l’accettazione di una canzone del genere da parte del direttore artistico, con l’evidente unico intento di cavalcare la polemica, cercando poi di salvarsi il culo (mi si passi l’espressione) e la faccia invitando, appunto, benigni e grillini. mi sento malissimo.

    @sadal-melik: guardi, io su quelle dinamiche non ci metto becco, perché non ho gli strumenti per farlo, da nessun punto di vista. non sono psicologa, né sessuologa, né gay. e mi pare che la comunità gay abbia ampiamente dimostrato che Solo Loro – ovvero le persone direttamente coinvolte, punto di vista peraltro non del tutto incondivisibile – possono opinare a diritto sul tema. quindi, se grillini dice che è possibile che un etero si scopra gay, ma non che un gay si scopra etero, tendenzialmente ci credo, e non me la sento proprio di confutare le sue affermazioni, sicuramente basate su esperienza e conoscenza, con un testo di povia. testo che, oltretutto, non ho capito 😀

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