ciao, sono quello che le cose ti aggiusta

Una volta ho provato a spiegare a mia madre il mio lavoro.

Erano tempi, quelli, in cui il mio lavoro era divertente e – dai, su! – anche un po’ figo. Ci ho provato, eh… ho raccontato, ho spiegato, ho mostrato, ma niente! Non riusciva a capire come si possa guadagnare scrivendo cazzate.

“Ma un lavoro manuale, no? Che ne so, l’idraulico, l’imbianchino, l’elettricista… Quelli sì che guadagnano un sacco di soldi!!!”

Niente, mia madre ha sempre avuto un senso pratico spiccato, a dispetto di quello estetico praticamente nullo.

Fatto sta che un giorno – erano tempi quelli in cui il mio lavoro aveva smesso di essere divertente e pure un po’ figo – ho scoperto che, pur continuando a guadagnarmi la vita scrivendo cazzate, il lavoro manuale mi piaceva un casino.

Ho messo i guanti – ché, non si sa mai, dovessi rovinare ste manine dorate… – e ho iniziato a fare bricolage.

La prima volta era un lampadario, poi un rubinetto, poi una parete da dipingere, poi uno scarico otturato, poi un impianto elettrico, e così via.

Alla fine, visto che la signora maria cambiava casa e io restavo senza un posto letto, visto che in una casa nuova ci sono sempre tante cose da fare, alla fine eccomi qui.

Uhm… aspetta aspetta aspetta… c’è un lavandino che perde! Niente, devo andare a ripararlo. A presto.

Signora Maria! Mi passi la brugola!

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